Tabinotabi
Mi chiamo Alessandra Defranza e sono l’ideatrice e titolare di Tabinotabi, che amo definire non come negozio di abbigliamento, ma come “incubatore” di creazioni ecosostenibili per il giorno e per la notte.
La mia carriera lavorativa è iniziata in un ambito molto distante da quello attuale. Infatti, prima di approdare nel mondo della moda, sono stata per tanti anni vigilessa nella mia amata Venezia, a stretto contatto con i cittadini e i numerosi turisti che ogni giorno la popolano.
Il primo vero contatto professionale con il settore tessile è avvenuto nel 1998, anno in cui, spinta da quel pizzico di follia che mi contraddistingue, ho deciso di acquistare insieme a mio marito Renato una bancarella storica di furlane (le caratteristiche calzature basse con la tomaia in tessuto e la suola flessibile in gomma), presente dal lontano 1952 ai piedi del Ponte di Rialto, nel centro storico di Venezia. Appassionata da sempre degli aspetti più artigianali di questa professione, non mi occupavo soltanto di vendita, ma dedicavo gran parte del mio tempo a progettare nuovi modelli e a scegliere con cura i tessuti per realizzarli, che poi portavo ad assemblare in un laboratorio specializzato. Successivamente, con la liberalizzazione delle attività commerciali nella zona del “Sotoportego degli Oresi” (fino ad allora concesse esclusivamente al settore orafo), ho fondato il noto marchio di furlane “Piedaterre”, in seguito ceduto. È stata un’esperienza bellissima e che ha saputo regalarmi tante soddisfazioni, come la possibilità di incontrare personalità autorevoli e di partecipare ad eventi all’estero.
Lo slancio iniziale per l’ideazione di Tabinotabi mi è stato fornito dalla necessità di soddisfare un’esigenza personale: cercavo una camicia da notte che fosse lunga, di qualità, delicata sulla pelle e rispettosa dell’ambiente, ma non riuscivo a trovare un capo che aderisse pienamente a queste caratteristiche, così ho deciso di crearlo.
Nel 2019, dopo un anno di ricerche, è nata “Ofelia”: una veste in alga ed eucalipto lunga ai piedi, comoda e raffinata, pensata per la notte, ma adatta anche al giorno.
A partire da questo primo modello e sulla scia della medesima filosofia ha preso forma la collezione di Tabinotabi, che ad ottobre 2019 ha portato alla nascita di un punto vendita a Rialto.
La città di Venezia, da sempre crocevia di popoli, commerci e visitatori da ogni parte del mondo, è un luogo privilegiato in cui vivere e lavorare. Il contatto e la commistione fra culture lontane nel tempo e nello spazio ha da sempre generato contaminazioni, scoperte e connessioni uniche, che sono per me fonte di grande ispirazione.
Proprio per questa ragione ho chiamato questo brand Tabinotabi: un neologismo composto dalla parola giapponese “tabi”, che significa viaggio, seguita da “no-tabi”, ovvero dalla sua stessa negazione. È quindi un gioco fonetico che possiamo parafrasare con “viaggiare, senza viaggiare”, ossia viaggiare restando fermi: una possibilità che questa meravigliosa città unica al mondo ci concede di compiere ogni giorno.
A livello personale, sono una persona estroversa, solare ed entusiasta della vita.
Sono curiosa, sensibile e aperta al nuovo.
Come dimostra il viraggio professionale che ho deciso di attuare, le novità e i cambiamenti non mi hanno mai spaventata, al contrario, sono sempre stati per me una fonte di arricchimento umano e uno stimolo di crescita personale.
Sono una persona creativa, ricercatrice del bello e affascinata dai dettagli che rendono unica ogni cosa. Nel lavoro metto in campo ogni giorno la curiosità e soprattutto la voglia di imparare, consapevole che la conoscenza sia un percorso che va alimentato per tutta la vita.
Mi piace approfondire tutti gli aspetti che riguardano la mia professione, anche in modo indiretto. Ad esempio, anni fa ho voluto imparare a cucire. Non l’ho fatto allo scopo di diventare una sarta, ma per conoscere in modo profondo gli abiti e accessori che propongo, le loro caratteristiche e l’affascinante storia che si cela in ognuno di essi.
Credo moltissimo nella ricerca e dedico molto tempo a sperimentare nuove materie prime vegetali, tinture naturali e tecniche per intrecciare il filo.
Ritengo che la formazione e il coinvolgimento dei giovani siano altri due aspetti fondamentali per la crescita e l’innovazione d’impresa. Per questo motivo ho stretto importanti progetti di collaborazione con Università e Istituti Tecnici Superiori del territorio, come le Università IUAV e Ca’ Foscari di Venezia e l’ITS TAM di Biella, che sono sfociati nella realizzazione di capsule collection molto interessanti. La creatività, le idee e la manualità che gli studenti sanno mettere in campo sono sorprendenti e fonte di grande ispirazione.
VALORI
I valori identitari di Tabinotabi possono essere racchiusi nelle parole “sensibilità” e “attenzione”: alla qualità, alla vestibilità, al benessere del corpo e dell’ambiente.
Ho deciso di precorrere i tempi proponendo creazioni completamente ecosostenibili e compostabili, realizzate con materie prime naturali attraverso un metodo di produzione a basso impatto, innovativo e certificato.
Non è un caso che questa sfida ecologica abbia preso forma proprio a Venezia, città tanto spettacolare quanto fragile, il cui delicato ecosistema è seriamente minacciato dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Abbiamo creato una collezione raffinata e senza tempo, capace di adattarsi ai cambi di taglia e alle mode che passano. Abbiamo voluto prendere fermamente le distanze dall’attuale “fast fashion”, fatta di capi di scarsa qualità, prodotti attraverso lo sfruttamento di persone, suolo e materie prime, per poi essere acquistati frettolosamente e accantonati nell’armadio dopo pochi utilizzi.
Tabinotabi pone il proprio focus sulla qualità dei capi, che sono morbidi e confortevoli sulla pelle, durevoli nel tempo e perfetti anche dopo numerosi lavaggi.
Il mio desiderio è che ogni abito, una volta dismesso, sia donato in eredità alla generazione successiva, trovando così nuova vita.
TESSUTI
Il tessuto Tabinotabi è naturale al 100%. La sua fibra, ottenuta a partire dalle alghe grazie ad una tecnologia innovativa, è ecologica e brevettata SeaCell.
Immaginate di addentrarvi fra gli incantevoli fiordi islandesi, dove l’alga marina bruna cresce rigogliosa. Qui troviamo un microambiente particolarmente ricco di vitamine, minerali e oligoelementi, che rendono quest’alga unica nel suo genere e ricchissima di principi nutritivi. Il nostro innovativo metodo di estrazione permette di prelevare solo la porzione superiore dell’alga, soggetta a rigenerazione spontanea, nel pieno rispetto dell’ecosistema marino. Dopo essere stata sottoposta ad un processo di essiccamento naturale, l’alga viene dapprima finemente sminuzzata, e in seguito la polvere ottenuta è lavata e diventa la base per una “pasta” che sarà integrata in una fibra di cellulosa naturale, la cui funzione è quella di conferire resistenza al tessuto. Tutto il ciclo produttivo si svolge a circuito chiuso, ovvero senza rilascio di rifiuti chimici, al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente. Otteniamo così un tessuto morbido e dall’aspetto setoso, leggero e traspirante, ma al contempo resistente e durevole.
Abbiamo scelto come materia prima d’elezione le alghe perché da sempre esse rappresentano un ingrediente fondamentale in campo medico, farmacologico e cosmetico, grazie alle proprietà nutritive e terapeutiche intrinseche, date dal ricchissimo contenuto in oligoelementi, vitamine e minerali. La tecnologia SeaCell fa sì che dopo la raccolta, l’alga non sia soggetta a trattamento, mantenendo quindi inalterate tutte le sue caratteristiche, che permangono nel tessuto anche dopo numerosi cicli di lavaggio. L’azione antinfiammatoria, l’attivazione del microcircolo e del metabolismo cellulare della pelle sono solo alcune fra le straordinarie proprietà di questa fibra. L’alto contenuto di antiossidanti protegge la cute dall’invecchiamento cellulare, legato alla continua esposizione ai raggi UV e alla conseguente produzione di radicali liberi. Il suo utilizzo si presta a pelli particolarmente sensibili e allergiche, favorendone l’idratazione e la termoregolazione anche ad alte temperature.
In questi anni abbiamo realizzato abiti anche con la menta, il bambù, il lenpur e il banano, e stiamo attualmente sperimentando nuove materie prime che si stanno dimostrando molto promettenti.
Per tingere i nostri capi utilizziamo pigmenti vegetali naturali estratti dalle spezie (come la curcuma e il caffè), dagli ortaggi e dalla frutta. La ricerca di nuove fonti naturali di colore è in costante fermento: abbiamo recentemente sperimentato l’indaco, la robbia, il campeche, come anche una terra proveniente dall’India che rilascia una bellissima nuance lilla. In collaborazione con una tintoria stiamo eseguendo dei test interessanti anche con il vino.
Le collezioni comprendono differenti modelli, che vanno dalle sottovesti alle camicie, dalle vestaglie ai completi. Punto di forza di Tabinotabi è la grande versatilità: ogni capo può essere convertito e adattato a svariati utilizzi, per la notte o per il giorno, da indossare in casa o da sfoggiare ad un’uscita. Abbiamo inoltre una linea di t-shirt naturali, di borse sartoriali, di sciarpe, di calzini e di kimono.